Lettera inviata al Commissario Straordinario della ex Provincia Regionale di Messina

Come RSU della mia scuola sono coinvolto nella questione dei locali della mia scuola. Pubblico sul mio blog la lettera che abbiamo inviato, insieme ai colleghi, al Commissario Straordinario della ex Provincia Regionale Dott. Romano.

 

 Al Commissario Straordinario

della ex Provincia Regionale di Messina

e p.c. Al Dirigente Scolastico

del Liceo Scientifico G.Seguenza di Messina

e p.c. Al Presidente del Consiglio d'Istituto

del Liceo Scientifico G.Seguenza di Messina

Agli Organi di stampa

A Sua Eccellenza il Sig. Prefetto

della provincia di Messina

All'Assessorato all'Istruzione

della Regione Sicilia

Al Direttore Generale

dell’Ufficio Scolastico Regionale Sicilia

Al Dirigente dell'Ambito Territoriale

del Ministero dell'Istruzione di Messina

Alle O.O.S.S.

 

Oggetto: situazione locali Liceo scientifico G.Seguenza di Messina

I sottoscritti prof. Paone Rosario, prof. Di Leo Filadelfio, Sig. Mandraffino Matteo, componenti la RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) del Liceo Scientifico G.Seguenza di Messina, facendo seguito a quanto discusso nel corso dell'assemblea sindacale del 2 dicembre 2015 sul tema in oggetto, desiderano rappresentarLe che la soluzione adottata di destinare otto classi presso i locali del Liceo Classico Maurolico appare impraticabile, inopportuna e dannosa per i lavoratori della nostra scuola, per gli utenti e per la collettività.

Già in passato, quest'anno, siamo stati costretti a dichiarare lo stato di mobilitazione del personale della scuola per decisioni che minavano il sereno svolgimento dell'anno scolastico, lo stato di mobilitazione è poi rientrato a seguito di Sua precisazione che per quest'anno il nostro istituto avrebbe usufruito di locali idonei. Ora, nel merito, apprendiamo, prima da fonti di stampa e poi da comunicazione scritta, che si è deciso di collocare il nostro istituto su tre plessi (Sede centrale, plesso di cristo Re e plesso presso il Liceo Maurolico) si osserva:

  1. che le classi dell'ex Antonello presso il Liceo Maurolico, a memoria, essendo già stati ospitati in quella sede in altri tempi e con classi meno numerose, sono troppo piccole per accogliere i 30 alunni che molte classi del nostro istituto ospitano, la S.V. è stata già informata del numero di alunni delle nostre classi. Pertanto Le chiediamo di farci sapere i metri quadri di ogni aula che dovremmo occupare;

  2. la presenza di tre sedi obbligherebbe i docenti ad orari e spostamenti giornalieri estenuanti ed antididattici. Infatti un docente che, nella stessa giornata, dovesse spostarsi tra Seguenza, Maurolico e Cristo Re non potrebbe farlo, rispettando l’ orario. L’organizzazione del lavoro di una scuola non è affatto cosa semplice e modificarla non comporta affatto un “accettabile sacrificio”, come da Lei affermato nell'articolo sulla stampa. La presenza della terza sede costringerebbe il nostro istituto ad una riformulazione complessiva della sua offerta formativa che andrebbe a scapito della didattica;

  3. nella Sua comunicazione si menzionano otto aule, ma non si parla di laboratori e nemmeno di una stanza dove ricevere i genitori per i colloqui o conservare i documenti scolastici, né, tantomeno, si parla di spazi per l'attività fisica. Ipotizziamo Lei pensi le classi, nell'ora di Educazione Fisica o per i lavori in laboratorio, si spostino nella sede centrale. Ciò creerebbe, però, problemi per la sicurezza degli alunni “deambulanti” e dei docenti accompagnatori;

  4. Nella sede di Cristo Re resterebbe nella nostra disponibilità solo la parte posta al primo piano, accessibile mediante una scala esterna. Questo creerebbe problemi per gli alunni diversamente abili e per chi si dovesse infortunare e seguisse le lezioni con gesso e/o stampelle, e Ci creda è un'eventualità che nell'anno, purtroppo, capita spessissimo. In genere, in quei casi, spostiamo la classe al primo piano e nella sede centrale abbiamo fatto costruire un ascensore con fondi europei.

  5. l'organico del personale ATA (collaboratori scolastici) per l'a.s. 2015/16 è stato attribuito sulla base della presenza di una sede staccata. Nel caso di presenza di un secondo plesso esso sarebbe stato maggiore, pertanto risultiamo sotto organico. Si fa notare anche che, già così, la situazione dei collaboratori scolastici è pesante, ma che con un' ulteriore nuova sede saremmo al limite delle possibilità offerte di poter aprire le classi in sicurezza;

  6. nella sede di Cristo Re è installato un laboratorio di fisica/chimica sito nei locali che dovremmo abbandonare. Non si capisce a carico di chi sia il trasloco, il laboratorio dispone di una cappa aspirante costosa, delicata e complessa, nè tanto meno dove questo laboratorio troverà collocazione.

  7. infine la soluzione proposta non risolve alcun problema della scuola messinese, i problemi dei locali per il nostro istituto data dai lontani anni '70 del secolo scorso. La soluzione da Lei adottata si limita a ridurre il peso dei fitti, scaricando tutti i problemi sulla nostra scuola. L'anno prossimo saremo ancora alle prese con questi problemi. La S.V sa che da tempo chiediamo una sopraelevazione che ci permetterebbe di respirare e programmare l'attività nel medio-lungo periodo. Non è compito nostro trovare le soluzioni, ma non possiamo non stigmatizzare come quello che ci si prospetta abbia dell'incredibile: si proroga l'emergenza senza affrontare alcuna programmazione. Eppure i dati dei trend d'iscrizione e delle tendenze scolastiche sono ormai pluridecennali e permetterebbero di ipotizzare soluzioni durature nell'interesse, non solo del nostro istituto, ma dell'intera scuola messinese. Francamente non comprendiamo questo accanimento verso la nostra scuola. Le nostre dimensioni, il numero di giovani messinesi che scelgono di frequentare il nostro istituto, anziché essere un titolo di merito, riconosciuto, anche, ad esempio dalle “graduatorie” della Fondazione Agnelli, diventa per l'amministrazione messinese un fastidioso problema ed una colpa. Francamente i lavoratori della scuola sono stanchi di subire questo ragionamento, stanchi di dover supplire alle carenze di chi dovrebbe risolvere i problemi della scuola seguendo il bene comune e non interessi di parte, stanchi di vedere gli alunni ed i lavoratori del nostro istituti costretti ad “accettabili sacrifici” mentre altri si permettono classi molto meno numerose, spazi molto più distesi, laboratori e servizi che noi sinora abbiamo garantito, ma che rischiamo di non poter mantenere.

In ultimo, anche a chiarimento ulteriore del settimo punto che abbiamo sottoposto alla Sua attenzione, non possiamo sottacere la preoccupazione per la chiusa della Sua comunicazione laddove ci comunica che per l'anno prossimo, dopo le iscrizioni, si valuteranno le necessità della scuola e la necessità del permanere dell’esigenza del plesso di Cristo Re nel qual caso si procederà ad una soluzione destinandoci altre aule.

Riusciamo a leggere la frase in tre soli modi e, francamente, desidereremmo un chiarimento da Lei:

  • il primo modo è che Lei si auguri che il problema si risolva mediante una radicale diminuzione delle nostre iscrizioni, dovremmo passare da 12/13 prime classi a 2/3 per accontentarLa, nel qual caso dobbiamo disilluderla. La crescita di un istituto è il frutto di un lavoro lungo e faticoso, che si sedimenta negli anni. Certo è possibile che tutte le difficoltà che molti creano al nostro lavoro produca dei risultati in termini di perdita di credibilità e caos, ma siamo pronti a fare tutto ciò che è in nostro potere per evitare che accada, continueremo a fornire ai nostri alunni il migliore servizio possibile a supporto alla loro crescita culturale, umana e civile e, sinora, malgrado l'insipienza degli amministratori, dagli anni '70 ad oggi, ci siamo riusciti come attestato dai risultati di organi di valutazione indipendenti (rimandiamo alla Fondazione Agnelli, sito Eduscopio) che affermano che i risultati dei nostri alunni nel loro successivo percorso di studi è assai lusinghiero;

  • il secondo modo è che Lei auspichi una “forzata” riduzione dei nostri alunni. In questo caso il danno agli alunni ed ai lavoratori sarebbe ingente. Per gli alunni la perdita della libertà di scelta, costituzionalmente garantita, per i lavoratori la perdita della titolarità di sede e la mobilità forzata. E' inutile dirLe che in questo caso siamo pronti a contrastare qualsiasi decisione simile, da chiunque presa, con tutti i mezzi legali e sindacali, procedendo a denunce e ricorsi in campo penale, civile ed amministrativo e ad azioni di sciopero;

  • il terzo modo è che Lei ci stia rassicurando che l'anno prossimo si provvederà ad operare una scelta che ci permetta di lavorare più serenamente su due sedi, comunque lasciando Cristo Re, ed immaginiamo trovando le ulteriori classi presso il Liceo Maurolico, a meno che non si pensi ad un altro spostamento. In questo caso non si capisce perché non si procede in questo senso sin da ora? I trend di crescita nazionali e provinciali decennali permettono di operare con cognizione di causa sin da subito.

Attendiamo un cenno di riscontro di questa nostra che sia utile a fugare le nostre perplessità, La invitiamo a considerare quanto scritto ed a recedere dalla dannosa decisione e porgiamo i nostri saluti

Messina, 3 dicembre, 2015