Il Piano per la scuola del presidente del Consiglio: LA BANCA ORE

 
Questo è un argomento, apparentemente, minimo, ma il diavolo si nasconde nei dettagli
“Anzitutto, per quanto riguarda le attività individuali dei docenti, a parità di orario, per realizzare un reale potenziamento dell'attività didattica, sarà prevista la creazione di banche ore con le ore che ciscun docente “guadagna” (e così “restituirà” alla scuola) nelle giornate di sospensione didattica deliberate ad inizio anno dal consiglio d?Istituto nell'ambito della propria autonomia. Di fatto, pochissime ore l'anno (indicativamente 8/10) per ciascuno docente, ma che costituiscono un “patrimonio” estremamente utile per la scuola”
Scusate la lunga citazione, ma volevo essere sicuro che tutti conoscessimo ciò di cui stavo parlando.
Una nota preliminare laddove di dice di voler qualificare professionalmente il lavoro docente si quantifica ragioneristicamente con debiti e crediti, una caduta di stile. Va bene
Però io non capisco di cosa si stia parlando. Il Consiglio d'Istituto può decidere di anticipare o posticipare l'inizio delle lezioni ed in questo caso le ore sono comunque effettuate, oppure si sta parlando di quando il calendario prevede un numero maggiore dei 200 giorni di lezione? Ovviamente si tratta di questo caso. Come avverrà la “restituzione”, se il giorno di sospensione io avevo il mio “giorno libero” non dovrò restituire nulla? se viceversa avevo 4 ore di lezione, dovrò restituire 4 ore? Cioè la scuola dovrà addebitare il monte ore di ogni singolo docente, alla faccia della sburocratizzazione e dell'alleggerimento del lavoro amministrativo. Poi come si restituiranno? Ovviamente supplenze, ovvero “lezioni frontali”, ma, ovviamente, le restituirò nella classe in cui avevo lezione, non mi si manderà a fare il “tappabuchi”, dequalificando il mio prezioso lavoro professionalizzato. In quali ore restituirò la lezione? All'interno del mio orario normale no, sono impegnato, mi si aggiungeranno ore a discrezione del dirigente scolastico. Questo è quello che chiamo “collaborazione domestica”, ovvero quando un collaboratore domestico viene a casa gli diciamo “oggi lavi le finestre”, “non spolverare lì, oggi pulisci l'argenteria”. Nulla di male il suo è un lavoro generico, ma il mio? Come si fa, nel momento in cui si dice che sono, o che dovrò essere, un professionista a dire “sei a disposizione per qualsiasi mansione compresa quella di sorvegliante o intrattenitore generico”. Argomento minimo che si risolverà quando il Consiglio d'Istituto non delibererà nessuna sospensione, affidandosi al provvidenziale sciopero degli alunni. Ma valeva la pena per 8/10 giorni una simile caduta di stile? O, forse, si vuole puntare ai ben più corposi periodi generali di sospensione dell'attività didattica (Natale, Pasqua...)? Una volta passata la logica che il mio è un lavoro orario e polivalente, ovvero che un ora di lezione trascorsa nella mia classe e nella mia disciplina equivale ad un'ora trascorsa in una classe sconosciuta tutto è possibile e si calcola il monte orario indifferenziato. Ma così si dequalifica sia l'ora di lezione, sia il lavoro del docente e si rivelano pulsioni inconfessabili.