I MERITOCRATI

L'irrompere di Matteo Renzi nel quadro politico italiano ha suscitato molte riflessioni, anatemi e speranze. Un aspetto, che mi sembra trascurato dai più, è che, a supporto della sua ascesa ed intorno a lui, si sono collegate delle persone che più di ogni altra figura appartengono alla sua “narrazione” politica: i meritocrati.

Sulla meritocrazia ho già scritto e in quello scritto utilizzavo il libro di Christopher Lasch “La rivolta delle elite” per descrivere una nuova classe sociale che nella meritocrazia trovava la sua “ideologia”, però era una classe americana ed alla situazione americana faceva riferimento. Ultimamente studiando le riforme del governo Renzi mi son chiesto chi materialmente le scrivesse, chi le ispirasse, chi supportasse con il lavoro quotidiano l'azione del premier. Due nomi sono noti Yorem Gutgeld, ex dirigente McKinsey, per cui a pieno diritto un “meritocrate”, e Davide Serra, giovane finanziere, italo-londinese, d'assalto, ma figurarsi la sorpresa quando accanto ai nomi noti sono, piano piano, apparsi altri nomi meno noti che però hanno assunto una grande importanza. Sono giovani che ricoprono cariche importanti (capo gabinetto del Ministro, segretario particolare, direttore di Agenzie governative...) che Renzi ha piazzato ovunque e che si sovrappongono alle “burocrazie” ministeriali. E' nota la polemica per la presenza di Gutgeld nel Ministero del Tesoro e la parallela “eclissi” dei dirigenti del ministero1

Ma accanto ai “noti”, altri si fanno avanti, basta spulciare i loro curricula in rete, non si nascondono affatto, anzi non hanno nulla da nascondere e possono enunciare i loro meriti perché li hanno, sono loro i meritocrati, facilmente se ne può disegnare il profilo.

Premetto che sono lontano da loro, non fosse altro che per motivi anagrafici, ma non posso non vederli con simpatia, non farò i loro nomi, ma sono quelli che preparano le slides del premier, studiano i dossier, preparano i provvedimenti di legge, dirigono i dipartimenti ministeriali e “commissariano”, o provano a “commissariare”, le burocrazie. Non vengono dal partito o dai partiti o almeno non hanno ricoperto nei partiti ruoli dirigenziali di primo piano, molti vengono o hanno fondato centri studi, fondazioni...

Vediamo un primo profilo:

  1. Sono giovani, spesso non hanno ancora 40 anni, ma ci sono vicini, diciamo tra i 35 ed i 40 anni.

  2. Sono “over skilled”, come si dice, hanno un ottimo cursus studiorum con titoli conseguiti in buone università italiane (LUISS e Bocconi, ma anche Firenze e Trieste), dottorato di ricerca e master all'estero in prestigiose facoltà, pubblicazioni su riviste di studio prestigiose (prediletta la fondazione Il Mulino e centri studi legati a personaggi politici). Facoltà predilette: Scienze politiche, Scienze Internazionali, Management, Scienza dell'Amministrazione.

  3. Ottime le conoscenze delle lingue, spesso con periodi all'estero. La “generazione Erasmus”

  4. Hanno un lungo curriculum, malgrado la giovane età, spesso come ghost-writers o animatori di progetti di ricerca o analisti in progetti di ricerca. Molti lavori, tutti come precari, spesso non pagati o malpagati, ma assolutamente prestigiosi e, spesso, di buona qualità. Alcuni si sono legati come “tecnici” a personaggi politici di rilievo (talvolta sia di destra che di sinistra, ma per lo più di sinistra) ed hanno ricoperto anche incarichi da sherpa.

  5. Spesso hanno, loro stessi, costituito fondazioni o centri studi, costruendo eventi e ricevendo finanziamenti per ricerche.

Cosa possiamo ricavare da questi dati, che sono comuni a tutti, con l'eccezione di una leva di giovani amministratori (consiglieri comunali, sindaci o assessori) meno “over skilled”, ma al pari brillanti ed attivi?

Sono attivi, ambiziosi, consapevoli delle loro capacità e “frustrati” da un sistema che non valorizza appieno le loro potenzialità.

Son convinti che l'intelligenza e l'impegno possano risolvere qualsiasi problema, sono ottimisti di natura e fiduciosi.

Sono a-ideologici, sono, cioè, convinti che un problema abbia una sola soluzione, si considerano progressisti, ma ritengono che le distinzioni tra destra e sinistra siano superate, il mondo si divide in meritevoli e mediocri, o pessimi, poi certo non sempre i meritevoli la pensano allo stesso modo, ma non per motivi ideologici, ma per un errato, altrui, esame del problema.

Sono competitivi, ma solidali. Quest'aspetto è particolare, strano, sono molto competitivi, al livello di “mors tua, vita mea”, ma, nel contempo, si sentono parte di un “gruppo”, una generazione, una classe. Spesso condividono esperienze, studi, luoghi, amori che li legano, ma, nello stesso tempo, sanno che da “meritevole” a “sfigato” è un attimo e che solo il "migliore" emerge. Intrattengono relazione tra pari, ma non si considerano pari ed il pari in disgrazia scompare.

Dietro di loro si intravedono ottime parentele, non raccomandazioni, non ne hanno bisogno, bastano gli ottimi, e spesso costosi, studi e le occasioni di relazioni. Non tutti appartengono a famiglie importanti, alcuni sono giovani brillanti che nelle buone scuola hanno avuto occasione di costruire relazioni. Alcuni sono in relazione con i “meritocrati” di prima generazione, loro professori in Bocconi o LUISS

Malgrado gli ottimi curricula accademici hanno una formazione smart, veloce in settori specializzati e nel contempo interdisciplinari. Sono i giovani delle tesine, raramente hanno letto i classici, ma conoscono bene dispense riassuntive. Sono i giovani delle triennali, 40 materie da 50 pagine ciascuna, niente a che vedere con i nostri corsi di laurea con poche materie, ma che comprendevano la lettura di poderosi tomi. Un esempio, ecco il corso di “Applied economy” alla LUISS2, professore Marcello de Cecco, come dire un signor professore, un docente con il quale sarei orgoglioso di aver frequentato anche solo 10 lezioni, il meglio del meglio. Guardate i loro programmi con discipline tenute da Fitoussi e Messori3 come docenti oppure guardate il corso in management in Bocconi la materia con più crediti (8) è PERFORMANCE MEASUREMENT E CORPORATE STRATEGY, questo il programma ed i testi4 e materie come Scenari economici5 consigliato un testo di 600 pagine, leggete la recensione su ibs6. Non sorprende che parlando con “over skilled”, laureati e “masterizzati” non sappiano chi siano Garegnani, Pasinetti, Sraffa o cosa sia stata “la controversia sul capitale”

Sono estrememamenti critici verso la mia generazione e la “vecchia” e corrotta Italia, lenta, burocratica, mediocre, antimeritocratica7 ed hanno anche ragione.

Devo, infine confessarlo mi sono simpatici, spero abbiano ragione, in fondo la mia generazione è passata da un disastro all'altro, molti miei ex-alunni, mio malgrado, sono “meritocrati”, “over skilled” come loro, ed anche più di loro, perché dovrei con le mie fisime novecentesche bloccare la loro affermazione? Devo confessarlo, farò di tutto per dimostrarvi che sbagliate, che il vostro “merito” è freddo ed inferiore alla vera comprensione dei problemi, cercherò di spiegarvi le ragioni della mia generazione, ma vi voglio bene, anche quando vi mostrate prepotenti ed ignoranti, vi voglio bene ed avete ragione non posso togliervi il vostro “presente” ed il vostro futuro in nome dei “diritti” della mia generazione, condannandovi all'irrilevanza ed alla precarietà sino a quando non avrete la mia età e sarà troppo tardi, prendetevi il vostro tempo, ma, se potete,ricordatavi di riflettere: Matteo Renzi non è uno di voi, non è “over skilled”, non ha mai fatto precariato, mai letto un libro, nemmeno in sintesi e mai lavorato. Non fidatevi di me e della mia generazione, ma non fidatevi di nessuno, nemmeno di voi stessi.

 

PS Non ho fatto nomi, ma non son difficili da trovare, molti sono miei “amici” su fb, se posso ricerco la loro amicizia ed, ottenuta, la tengo preziosa, li leggo ed imparo molto, mi mettono in dubbio. Chiunque si riconosca, tra gli ex-alunni o gli amici su fb, è autorizzato :)

 

7Rimando alle mie note sulla meritocrazia in questo blog